Il nuovo regime degli impatriati 2024 requisiti agevolazioni

Aggiornato: Aprile 2025

Il nuovo regime degli impatriati 2024: requisiti, agevolazioni e chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

 

A partire dall’anno 2024 sono cambiate le regole per chi ha deciso di trasferire la residenza fiscale in Italia con l’intenzione di accedere al nuovo regime degli impatriati.

I redditi di lavoro dipendente, assimilati e autonomo (derivanti da arti e professioni)  prodotti in Italia da chi trasferisce la residenza nel territorio dello Stato, entro i limiti di € 600.000 all’anno concorrono alla formazione del reddito oggetto di tassazione limitatamente al 50 per cento del loro ammontare a determinate condizioni previste dall’art. 5 del decreto legislativo 27 dicembre 2023 n. 209.

Tra le condizioni richieste la norma prevede che il nuovo regime impatriati si applica solo a coloro possiedono i “requisiti di elevata qualificazione o specializzazione come definiti dal decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 108 e dal decreto legislativo 9 novembre 2027 n. 206. “

Recentemente l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 71/2025 ha fatto chiarezza su cosa si intenda per requisiti di elevata qualificazione o specializzazione.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate si riferiva alla domanda di un contribuente intenzionato al trasferimento in Italia e che chiedeva conferma che il requisito di “elevata qualificazione o specializzazione” potesse essere dimostrato alternativamente attraverso:

-            il possesso di un titolo di laurea triennale o superiore

oppure

-            l’appartenenza a uno dei livelli delle professioni ISTAT CP 2011 (livello 1, livello 2, livello 3)

L’Agenzia delle Entrate, dopo aver illustrato i requisiti richiesti dalla nuova normativa per poter accedere all’agevolazione della detassazione del reddito prodotto in Italia, ha specificato che per comprendere cosa si intenda per requisiti di elevata qualificazione o specializzazione bisogna riferirsi all’art. 27 – quater del Testo Unico dell’immigrazione. In base alla citata normativa sono considerati lavoratori “altamente qualificati” coloro che svolgono prestazioni lavorative e che sono alternativamentein possesso:

a)       del titolo di istruzione superiore di livello terziario rilasciato dall'autorità competente nel paese dove è stato conseguito che attesti il completamento di un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale o di una qualificazione professionale di livello post secondario di durata almeno triennale o corrispondente almeno al livello 6 del Quadro nazionale delle qualificazioni di cui al decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali dell'8 gennaio 2018, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 20 del 25 gennaio 2018;

b)       dei requisiti previsti dal decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 206, limitatamente all'esercizio di professioni regolamentate;

c)       di una qualifica professionale superiore attestata da almeno cinque anni di esperienza professionale di livello paragonabile ai titoli d'istruzione superiori di livello terziario, pertinenti alla professione o al settore specificato nel contratto di lavoro o all'offerta vincolante;

d)       di una qualifica professionale superiore attestata da almeno tre anni di esperienza professionale pertinente acquisita nei sette anni precedenti la presentazione della domanda di Carta blu UE, per quanto riguarda dirigenti e specialisti nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione di cui alla classificazione ISCO08, n. 133 e n. 25.».

L’Agenzia delle Entrate al termine della disamina ha concluso che il nuovo regime degli impatriati, riguarda sia lavoratori italiani che stranieri, e prevede che i “requisiti di elevata qualificazione o specializzazione” sono soddisfatti qualora il contribuente sia in possesso alternativamente di un titolo di istruzione superiore o di una qualifica professionale elencati nell’articolo 27 – quater del Testo Unico dell’immigrazione.

Impatriati e Regime Contabile Semplificato

Ricordiamo, infine, che i lavoratori autonomi per poter applicare l'agevolazione del regime impatriati devono adottare il regime contabile semplificato non potendo adottare il regime forfettario.

Concludendo il nuovo regime degli impatriati rappresenta ancora un importante agevolazione fiscale per coloro che intendono rientrare in Italia tuttavia l’accesso è adesso più selettivo. Diventa pertanto importante controllare l’esistenza “requisiti di elevata qualificazione o specializzazione”. Un confronto con un professionista come Fiscoeasy può fare la differenza.

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